Marta Nizzo e il sogno australiano

La dialisi, il colpo di fulmine, le medaglie d’oro.

La vita e il tennis – Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, Marta Nizzo ha 40 anni, lavora nel reparto amministrativo della USL Umbria 1, sposata con Marco, musicista, con cui, fra le tante passioni, divide quella per i viaggi in camper. Dal nome di uno dei suoi cani si intuisce la parte della vita di Marta che oggi siamo qui a raccontare. Roger (supponiamo di cognome faccia Federer), cane di razza Boston Terrier, è uno dei componenti della famiglia Nizzo. Un nome non casuale, perché Marta, dalla tenera età di 10 anni, trascorre molto del suo tempo libero sui campi da tennis. Nata e cresciuta a Todi, città medievale nel cuore dell’Umbria, Marta ha colpito le sue prime palline sui campi del Tennis Club Todi 1971, dapprima situato vicino al centro storico e poi trasferito nell’impianto attuale, in fondo alla collina tuderte. Se è vero che il colpo di fulmine arriva quando meno te lo aspetti, il grande amore di Marta per il tennis nasce proprio così, un po’ per caso, un po’ per necessità. Marta soffre di insufficienza renale dalla nascita e a 10 anni i medici che la seguivano gli avevano suggerito di fare un’attività sportiva che ha portato avanti anche durante la dialisi. “Dopo aver provato basket e volley, giochi di squadra, sentivo che fisicamente non potevo reggere il ritmo delle ragazze della mia età e il confronto.” – racconta Marta – “Così ho scelto il tennis: potevo sentirmi più libera perché dipendeva tutto da me. Questo mi ha aiutato molto nel crescere e capire più il mio corpo e i miei limiti, anche se spesso è stato frustrante”.

Il trapianto e la carriera di atleta – Nel 2006, a 17 anni, Marta subisce un trapianto di rene al Gemelli di Roma, dopo avere affrontato 3 anni di dialisi e da quel giorno la sua vita è totalmente cambiata. “Vivere ogni giorno grazie a un macchinario, come quello della dialisi, è difficile per chiunque, a maggior ragione per una ragazza. Il trapianto è andato subito bene, ho sentito in corpo un’energia mai avuta che mi ha aiutato a realizzare sogni e progetti” dice Marta in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel 2019. Ebbene sì. La sua vita è davvero cambiata perché il tennis, come la vita, ci pone davanti i nostri limiti e ci chiede di accettarli, sfidarli e perché no, anche superarli. Marta entra a far parte della Nazionale Italiana Trapiantati e partecipa alle competizioni europee e mondiali costruendosi un palmarès incredibile, che la vede quattro volte Campionessa Mondiale e due volte Campionessa Europea.

  • Nel 2011 a Göteborg, in Svezia, vince il suo primo oro sia nel singolare che nel doppio femminile, esordendo ai World Transplant Games.
  • Nel 2017 a Malaga, in Spagna, conferma il titolo vincendo l’oro nel singolare femminile ed il bronzo nel doppio misto.
  • Nel 2018 a Cagliari, vince il suo primo oro agli European Transplant and Dialysis Sports Games.
  • Nel 2019 a Newcastle, in Inghilterra, vince la terza medaglia d’oro ai World Transplant Games (fascia di età 30-39 anni).
  • Nel 2022 ad Oxford, vince l’oro agli European Transplant and Dialysis Sports Games.
  • Ieri, 19 aprile 2023, Marta vince il quarto oro in singolo ai XXIII World Transplant Games di Perth (fascia di età 40-49 anni).

Il sogno australiano non solo si realizza, ma conferma Marta Campionessa Mondiale battendo nel Round Robin Galina Ivanova (Singapore) e Antonina Prignitiz (Germania), in semifinale Jamie Yeow (Singapore) e in finale Galina Ivanova (Singapore), quest’ultima aveva battuto l’atleta australiana n.1 del girone.

Il messaggio da Perth – Ecco il messaggio che lascia Marta sui suoi social dopo la vittoria di Perth:

🥇 PERTH 2023 World Transplant Games

Non ho parole.

Per te. ❤️

…senza il mio donatore la mia vita e il mio sogno Australiano non sarebbe stato possibile!

Grazie alla mia città, alla mia famiglia, al mio club, ai miei istruttori, agli amici, ai colleghi, ai compagni di allenamento e a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per me.

Il vostro affetto mi ha dato tanta energia sarà un bel ricordo di questo Mondiale.

Grazie alla famiglia del mio donatore.

Da sempre Marta rappresenta un esempio per tutti. Diffondere il messaggio “Il trapianto è vita” attraverso il tennis per Marta è una missione e per tutti quelli che la seguono una testimonianza di coraggio e determinazione. Dimostrare l’importanza della donazione degli organi è un match che Marta ha vinto, ma che dovrebbe vederci tutti sugli spalti a tifare.

 

Leave a Reply